Il polyethylene glycol o glicole polietilenico è un polimero dell’ossido di etilene.
Si utilizza in farmacia, in cosmetica ed in molti settori industriali. Ad esempio, combinandolo con le molecole di silicio ed impregnandone le fibre di kevlar, si utilizza nella fabbricazione di giubbotti antiproiettile per renderli resistenti anche alle armi da taglio.
Nella nomenclatura INCI viene indicato con la sigla PEG accompagnata da un numero. I più comuni in cosmetica sono quelli con peso molecolare 200, 300, 400 e 600 e sono rispettivamente PEG-4, PEG-6, PEG-8, PEG-12.
Sono utilizzati, in funzione del loro peso molecolare, come emulsionanti, per aumentare la viscosità, o come umettanti ed emollienti. Oltre a questo aumentano il potere di penetrazione nella pelle delle altre sostanze.
Durante la produzione del PEG, si crea come sottoprodotto un contaminante, il 1,4-dioxane. Questo prodotto si trova in parti piccolissime nei cosmetici. Uno studio del 1970 del National Cancer Institute (istituto del ministero della salute americano) ha trovato una forte associazione tra cancro agli animali e 1,4-dioxane se somministrato in grandi quantità.
Se accompagniamo questa caratteristica all’aumento di penetrazione nella pelle delle sostante buone e meno buone presenti in un cosmetico, ecco che l’utilizzo dei PEG per gli adulti è quantomeno controverso, mentre ne è universalmente sconsigliato l’uso continuativo per i bambini, specialmente entro i 3 anni di vita.
Per non sbagliare, io i PEG quando posso li evito.